Cosa permette oggi a un'azienda di farsi strada lungo i mercati? Al di là dello sviluppo delle specifiche specializzazioni e competenze necessarie per competere nel proprio settore di riferimento e a un team determinato e dotato degli strumenti giusti, ciò che conta davvero è la capacità di adattamento. Non si parla solo degli scenari competitivi, sempre più mutevoli da quando le nuove tecnologie hanno cominciato a ibridare ruoli e offerte dei brand, che possono ora esprimersi coerentemente alla propria mission su una moltitudine di campi diversi. Adattamento significa prima di ogni altra cosa flessibilità nei confronti dell'elemento più importante di tutta la filiera e rispetto al quale oggi come mai le aziende rischiano di essere disintermediate: il cliente. L'organizzazione deve focalizzare ogni azione, ogni processo, ogni decisione sul valore che può essere generato dall'interazione con il cliente. E questo non si riduce più al fatidico momento della transazione. I punti di contatto tra azienda e mercato si sono moltiplicati, così come sono aumentate le occasioni di soddisfare (o di deludere, ma paradossalmente pure di anticipare) le aspettative dei consumatori anche attraverso la semplice erogazione di informazioni.
Una trasformazione culturale supportata da strumenti innovativi
Rendere l'azienda in grado di far fronte a tutto questo vuol dire assicurarsi che l'organizzazione sia pronta a evolversi continuamente, sostenendo cicli di business transformation che non andranno più per grandi balzi, ma che rappresenteranno la quotidianità in ciascuna divisione. Si capisce che non è dunque una pura questione di strumenti innovativi, ma soprattutto un tema di trasformazione culturale. Chiarito questo concetto, non si può sottovalutare l'importanza delle tecnologie digitali e specialmente delle piattaforme analitiche nell'innescare e nel gestire il cambiamento. Comprendere a che punto si è e quali traguardi occorre raggiungere, raddrizzando nel caso la rotta coscientemente, è fondamentale in un mondo in cui la navigazione a vista e le decisioni di pancia possono rivelarsi errori fatali, a maggior ragione se mancano riflessi e flessibilità. Le nuove tecnologie possono davvero dare una marcia vincente in azienda, a patto che le si utilizzi in modo sistematico e non una tantum, assegnando a ogni processo e a ogni strumento di verifica dei risultati conseguiti una specifica controparte digitale. In questo modo è possibile valutare l'impatto di ciascuna iniziativa non più sul piano meramente empirico, ma basandosi sull'oggettività dei dati.
La vera essenza della digitalizzazione: conoscere intimamente la propria azienda
In effetti i percorsi di digitalizzazione dell'azienda vengono spesso intrapresi per offrire a collaboratori e clienti una user experience più efficace e intuitiva, contenere i costi attraverso dematerializzazione e adozione di soluzioni standard e ottenere una maggiore interoperabilità tra strumenti e processi interni ed esterni all'impresa. Tutti obiettivi senz'altro in linea con le promesse della business transformation. Ma il vero vantaggio collegato alla digitalizzazione spinta dell'organizzazione sta per l'appunto nella possibilità di rendere trasparenti e tracciabili tutti gli eventi, dando vita a un gemello digitale dell'organigramma. È studiando questo modello virtuale, desumibile attraverso strumenti di Process Mining, che si può comprendere l'intimo funzionamento dell'azienda man mano che si evolve. La conoscenza del mondo sottostante ai gesti quotidiani e alla routine permette di individuare criticità e opportunità in pratiche consolidate e soprattutto conferisce a chi orchestra i processi la flessibilità di cui oggi le imprese hanno bisogno per generare il maggior valore possibile lungo la catena che le lega ai propri clienti. Scoprire quali sono i potenziali punti deboli dell'azienda quando sta per affrontare un cambiamento organizzativo – in vista per esempio di un merger o anche solo del lancio di una nuova divisione – è essenziale per prendere le misure rispetto al mercato e massimizzare i risultati del nuovo assetto. Si chiama approccio data-driven ed è la vera essenza della digitalizzazione al servizio della business transformation.